mercoledì 28 dicembre 2016

VEGLIA per la PACE



SABATO 31 DICEMBRE ore 22.30

VEGLIA di PREGHIERA per la PACE

guidati dal Messaggio di papa Francesco
per la Giornata mondiale della Pace del 1 gennaio 2017:

“La nonviolenza: stile di una politica per la pace”

venerdì 16 dicembre 2016

Un testo di D.M.Turoldo



Ballata della speranza

Tempo del primo avvento
tempo del secondo avvento
sempre tempo d'avvento:
esistenza, condizione
d'esilio e di rimpianto.
Anche il grano attende
anche l'albero attende
attendono anche le pietre
tutta la creazione attende.
Tempo del concepimento
di un Dio che ha sempre da nascere.
(Quando per la donna è giunta la sua ora
è in grande pressura
ma poi tutta la sua tristezza
si muterà in gaudio
perché è nato al mondo un uomo.)
Questo è il vero lungo inverno del mondo:
Avvento, tempo del desiderio
tempo di nostalgia e ricordi
(paradiso lontano e impossibile!)
Avvento, tempo di solitudine
e tenerezza e speranza.
Oh, se sperassimo tutti insieme
tutti la stessa speranza
e intensamente
ferocemente sperassimo
sperassimo con le pietre
e gli alberi e il grano sotto la neve
e gridassimo con la carne e il sangue
con gli occhi e le mani e il sangue;
sperassimo con tutte le viscere
con tutta la mente e il cuore
Lui solo sperassimo;
oh se sperassimo tutti insieme
con tutte le cose
sperassimo Lui solamente
desiderio dell'intera creazione;
e sperassimo con tutti i disperati
con tutti i carcerati
come i minatori quando escono
dalle viscere della terra,
sperassimo con la forza cieca
del morente che non vuol morire,
come l'innocente dopo il processo
in attesa della sentenza,
oppure con il condannato
avanti il plotone d'esecuzione
sicuro che i fucili non spareranno;
se sperassimo come l'amante
che ha l'amore lontano
e tutti insieme sperassimo,
a un punto solo
tutta la terra uomini
e ogni essere vivente
sperasse con noi
e foreste e fiumi e oceani,
la terra fosse un solo
oceano di speranza
e la speranza avesse una voce sola
un boato come quello del mare,
e tutti i fanciulli e quanti
non hanno favella
per prodigio
a un punto convenuto
tutti insieme
affamati malati disperati,
e quanti non hanno fede
ma ugualmente abbiano speranza
e con noi gridassero
astri e pietre,
purché di nuovo un silenzio altissimo
- il silenzio delle origini -
prima fasci la terra intera
e la notte sia al suo vertice;
quando ormai ogni motore riposi
e sia ucciso ogni rumore
ogni parola uccisa
- finito questo vaniloquio! -
e un silenzio mai prima udito
(anche il vento faccia silenzio
anche il mare abbia un attimo di silenzio,
un attimo che sarà la sospensione del mondo),
quando si farà questo
disperato silenzio
e stringerà il cuore della terra
e noi finalmente in quell'attimo dicessimo
quest'unica parola
perché delusi di ogni altra attesa
disperati di ogni altra speranza,
quando appunto così disperati
sperassimo e urlassimo
(ma tutti insieme
e a quel punto convenuti)
certi che non vale chiedere più nulla
ma solo quella cosa
allora appunto urlassimo
in nome di tutto il creato
(ma tutti insieme e a quel punto)
VIENI VIENI VIENI, Signore
vieni da qualunque parte del cielo
o degli abissi della terra
o dalle profondità di noi stessi
(ciò non importa) ma vieni,
urlassimo solo: VIENI!
Allora come il lampo guizza dall'oriente
fino all'occidente così
sarà la sua venuta
e cavalcherà sulle nubi;
e il mare uscirà dai suoi confini
e il sole più non darà la sua luce
né la luna il suo chiarore
e le stelle cadranno fulminate
saranno scosse le potenze dei cieli.
E lo Spirito e la sposa dicano: Vieni!
e chi ascolta dica: vieni!
e chi ha sete venga
chi vuole attinga acqua di vita
per bagnarsi le labbra
e continuare a gridare: vieni!
Allora Egli non avrà neppure da dire
eccomi, vengo - perché già viene.
E così! Vieni Signore Gesù,
vieni nella nostra notte,
questa altissima notte
la lunga invincibile notte,
e questo silenzio del mondo
dove solo questa parola sia udita;
e neppure un fratello
conosce il volto del fratello
tanta è fitta la tenebra;
ma solo questa voce
quest'unica voce
questa sola voce si oda: 
VIENI VIENI VIENI, Signore!
- Allora tutto si riaccenderà
alla sua luce
e il cielo di prima
e la terra di prima
son sono più
e non ci sarà più né lutto
né grido di dolore
perché le cose di prima passarono
e sarà tersa ogni lacrima dai nostri occhi
perché anche la morte non sarà più.
E una nuova città scenderà dal cielo
bella come una sposa
per la notte d'amore
(non più questi termitai
non più catene dolomitiche
di grattacieli
non più urli di sirene
non più guardie
a presiedere le porte
non più selve di ciminiere).
                   Allora il nostro stesso desiderio
                   avrà bruciato tutte le cose di prima
                   e la terra arderà dentro un unico incendio
                   e anche i cieli bruceranno
                   in quest'unico incendio
                   e anche noi, gli uomini,
                   saremo in quest'unico incendio
                   e invece di incenerire usciremo
                   nuovi come zaffiri
                   e avremo occhi di topazio: 
                   quando appunto Egli dirà
                   " ecco, già nuove sono fatte tutte le cose " 
allora canteremo
allora ameremo
allora allora...

David Maria Turoldo   (in Il sesto angelo, Milano, 1976,pp. 4-8)

giovedì 11 agosto 2016

domenica 12 giugno 2016

Bellezza è il tuo nome


Bellezza è il tuo nome
avvolta di luce
perché in te la Luce
ha trovato casa.

Bellezza è il nostro destino
avvolti di luce
ogni volta che
il cuore ascolta, accoglie, ama
quella Parola
che tutto ha creato
e continuamente ricrea
l’umanità.

Come te o Maria
chiamati a splendere,
per il soccorso del Figlio,
di bellezza e di luce,
per sempre.




12 giugno 2016 - Inaugurazione restauri Santuario

domenica 27 marzo 2016

Gli occhi bagnati di lacrime possono di nuovo vederti e credere. Tu sei il Vivente, colui che si è fatto povero per noi, per rendere tutti noi ricchi del tuo amore, della tua vita. Prendici per mano perché possiamo vivere con Te da risorti ed essere sempre e ovunque oasi della tua misericordia.

AUGURI DI BUONA PASQUA!

 

lunedì 21 marzo 2016

Un'esperienza di iconografia e di spiritualità



Dalle tenebre
alla luce… 
  del Tuo volto
Cristo PantocratorCristo Pantocrator

Un’ esperienza 

di iconografia 

e di spiritualità


organizzata da “La Tenda di Mamre” in collaborazione con il Centro Diocesano Vocazioni e sotto la guida di Flavio Arosio.

Una settimana per imparare a scrivere un’icona

nella ricerca del Suo volto


dalla domenica 21 alla domenica 28 agosto 2016

presso il SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SOCCORSO

Il corso propone l’esperienza della pittura completa di un’icona, attraverso tutte le sue tappe, evidenziandone la tecnica, l’estetica e la teologia in essa racchiuse.

Il soggetto che si dipinge è l’icona di Cristo, il suo volto, modello che ricapitola ogni volto umano.

La tradizione nel cui spirito si impara a lavorare è quella della Chiesa cristiana orientale.

La tecnica che viene applicata è quella dell’iconografia russa del periodo aureo (XV-XVI secolo), con accenni alle altre tecniche.

La guida del corso, per la parte tecnica, è Flavio Arosio.

I MATERIALI:
tavola gessata, pennelli, pigmenti e altri materiali saranno forniti durante il corso.

OCCORRE PORTARE:

-          La Bibbia.

-          Un grembiule, la riga e la squadra, il compasso, le forbici, alcune matite colorate.

-          Per il pernottamento: lenzuola o sacco a pelo e federa cuscino, asciugamani.

Arrivo: previsto per il pomeriggio di domenica 21 agosto: inizio alle ore 17.30 con la celebrazione dei Vespri.

Da lunedì 22 a sabato 27 le giornate seguiranno in genere il seguente schema:
-          ore 7.30 Lodi
-          dalle 9 alle 13 lavoro sull’icona
-          pranzo
-          ore 15.30 Lectio: ripensiamo il lavoro svolto alla luce della Parola di Dio.
-          ore 17.00 s.Messa e vespri
-          cena e condivisione

Conclusione: Domenica 28 agosto con S.Messa alle ore 10.30, benedizione delle icone e pranzo.

I posti disponibili sono otto (8);
occorre dare la propria iscrizione telefonicamente o via email
(345 4403829 – sergmanti@gmail.com)

La quota di partecipazione, comprendente vitto, alloggio e materiale di lavoro è di euro 250,00.

La Chiesa crede che nell’ICONA risplenda la bellezza del volto umano e divino di Gesù Cristo: essa è un “luogo” privilegiato ove incontrarlo.


“Non ti mettere a dipingere Cristo.
A lui bastò l’umiltà di assumere la forma corporea:
e tu dipingi piuttosto nella tua anima e in modo spirituale il Cristo”

(Asterio di Amasea, Omelia I, IVsec.)


Il desiderio vivo di approfondire un rapporto personale ed intimo con il Signore nella preghiera, nell’ascolto della Parola, nella liturgia, nel silenzio, nella condivisione, è quanto proponiamo in questi giorni ed è anche un ausilio indispensabile per chi vuole dedicarsi all’iconografia.


“Riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore”

(2Cor.3,18)